Tutti gli spiriti considerati cattivi sono nostri fratelli creature del Creatore quanto noi stessi meritevoli di aiuto e considerazione. <br />In molti, la cattiveria deriva dall’ignoranza che obbliga l’essere a un comportamento infelice, ciò con porta assistenza educativa. <br />A volte la crudeltà altro non è che una malattia da catalogarsi fra le patologie della mente, aggravata in molte casi da ossessioni che richiedono cure anziché punizioni. <br />Molti delinquenti sono compagni che non hanno saputo resistere alle tentazioni che si trascinano da esistenze passate, quando incorsero in mancanze nelle quali noi pure possiamo incorrere nella nostra attuale posizione di coscienze debitrici di fronte alla Legge. <br />Il malfattore in carcere o in espiazione della pena che gli fu inflitta, è simile all’infermo in un ospedale, o in trattamento analogo e pertanto richiede comprensione e appoggio fraterno. <br />Nessuno si compiace di fronte alle vittime del male, come nessuno prova piacere davanti a un vicino colpito dal male, ma così come il malato del corpo esige la medicina, il malato dell’anima esige soccorso. <br />Come non è possibile far fronte alla vastità di un incendio senza misure che lo combattano, così nessuno può evitare il diffondersi del male senza la collaborazione del bene. <br />Quando una persona, pur conoscendo le proprie responsabilità, insiste nel praticare il male, abbandoniamola a se stessa, nella convinzione che questa persona porterà, nel suo subcosciente, il dolore della colpa fino a che la sofferenza non lo libererà dall’ombra in cui si è fatto avvolgere. <br />Mettiamoci nei panni dei nostri fratelli caduti e vedremo che loro hanno bisogno molto più di assistenza che di condanna. <br />Quando le circostanze impediscono il nostro abbraccio fraterno immediato a coloro che ci hanno ferito, non dimentichiamoci che sarà comunque sempre possibile aiutarli con la preghiera.<br />Chico Xavier/Emmanuel <br>dal libro: <b>Benedizione di Pace</b> <br>Casa del Nazareno Edizioni